La cucina è senza dubbio uno degli ambienti centrali della casa, dove si manifesta la convivialità nella sua essenza più casalinga, familiare e semplice. Nel progettare una cucina o aggiornarla è però importante seguire con attenzione determinati passaggi per evitare di incorrere in errori macroscopici.
Il progettare una cucina su misura
Per progettare una cucina su misura è necessario ovviamente partire dalla dimensione che si ha a disposizione. Ogni pensile e mobile della stessa va infatti incastrato alla perfezione nel progetto, come se fosse la tessera di un vero e proprio mosaico progettuale.
Importante sarà anche tenere in considerazione le esigenze delle persone che vivranno la cucina, ad esempio, c’è chi ama lo stile “americano” con l’isola centrale che domina l’ambiente oppure chi predilige le penisole o, ancora, c’è chi è alla ricerca di una soluzione minimal, magari perché più che cucinare si affida al take away o al delivery. Il tutto ovviamente sottende a delle norme igienico sanitarie di riferimento.
La normativa
Due le normative principali per quanto riguarda progettare una cucina all’interno di un’abitazione: CEI 64/08 che è relativa alle prescrizioni di progettazione per gli impianti elettrici e la dm 5/07/1975 che regola le altezze minime e i requisiti igienico-sanitari principali dei locali di una casa.
Mentre per quanto riguarda la prima vi rimandiamo alla nostra guida sulla progettazione dell’impianto elettrico di casa, entriamo nello specifico del decreto ministeriale della Sanità 5 luglio 1975: l’altezza minima dell’ambiente cucina deve essere di 2,70 ma nei Comuni montani al di sopra dei 1000 metri sul livello del mare può essere consentita, a, tenuto conto delle condizioni climatiche locali e della locale tipologia edilizia, una riduzione dell’altezza minima di m 2,55.
La cucina deve essere provvista di una finestra apribile, di una illuminazione naturale diretta adeguata e disporre di un impianto di riscaldamento ove le condizioni climatiche lo richiedano. Per ciascun locale d’abitazione, l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
Progettare una cucina: la forma
Anche la forma vuole la sua parte. La cucina ha moltissime varianti, da quella con l’isola, compatta, ad angolo con penisola o senza. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Ovviamente in questo caso è importante ragionare sulla scelta della tipologia con cognizione di causa, e non intraprendere una scelta progettuale incoerente con lo spazio a disposizione, evitando di intestardirsi su una forma inapplicabile al proprio ambiente.
Quindi se si avrà un ampio salone da pranzo, la soluzione ad isola può essere fattibile, al contrario non avrà ragion d’essere in un ambiente stretto e lungo, dove ha invece più senso una cucina compatta in linea o in linea doppia. Se il reparto giorno è open space può essere interessante creare un elemento di raccordo optando per una cucina con penisola, mentre se la pianta dell’ambiente è quadrata o rettangolare, e di buone dimensioni (come 4 x 4 m circa) può essere perfetta una cucina a C o ad angolo.
Pavimenti e pareti
Nel progettare la cucina ci sono due aspetti spesso sottovalutati, ma che vanno assolutamente tenuti in considerazione: pavimenti e pareti.
Per quanto riguarda le pareti, ci riferiamo soprattutto al rivestimento sopra il piano cottura – il cosiddetto paraschizzi – che dovrebbe arrivare fino alla base della cappa e non dovrebbe, invece, coprire tutta la parete, così da permettere al muro di “respirare” meglio.
Ce ne sono di tantissimi materiali differenti:
- Acciaio, molto resistente al calore e all’umidità, ma difficile da forare e tagliare. Inoltre è facilmente sporcabile e quindi necessita di una pulizia quotidiana.
- Vetro temprato, elegante e facile da pulire ma non può essere tagliato e non si possono quindi praticare fori per inserire le prese elettriche;
- Pannello laminato, tra i più versatili ed economico, si tagliano con facilità e si possono applicare con un semplice nastro bioadesivo di PVC o con del mastice.
- Pannello in truciolare nobilitato, economico e può essere facilmente tagliato su misura. È caratterizzato da una buona resistenza, ma è adatto solo all’uso con piani a induzione.
- Ceramica, senza ombra di dubbio tra i più utilizzati. È resistente ad alte temperature ed è facile mantenerlo pulito. Consigliamo di utilizzare piastrelle in gres porcellanato di grandi dimensioni così da minimizzare il numero di fughe.
- Resina, un pannello di questo materiale è una soluzione rapida e adatta per chi vuole fare un restyling al proprio paraschizzi. Trattandosi di una vernice, la resina epossodica può infatti essere applicata velocemente con un semplice pannello o un rullo direttamente sulle vecchie piastrelle. Facile da pulire e idrorepellente.
Ora passiamo, invece, al discorso pavimenti. Sono tre gli aspetti da tenere sicuramente in considerazione quando si sceglie un pavimento per l’ambiente cucina: deve essere facilmente lavabile, impermeabile e resistente.
La scelta più comune è senza dubbio quella del gres porcellanato, resistente facile da pulire e con varianti in grado di “simulare” effetti come legno o marmo. Ci sono però altre opzioni che molti non conoscono, ad esempio, la resina, che non ha fughe e quindi ancora più facilmente pulibile rispetto al gres.
Interessante anche la scelta del laminato, che offre uno stile rustico e classico senza però gli svantaggi (poco resistente) del parquet. Un prodotto resistente, ma che non ha una resistenza all’umidità al pari di gres o resina. Infine c’è ovviamente – non per tutti i portafogli – il marmo, considerato un prodotto eterno, anche se per mantenere a lungo la sua tipica brillantezza è necessario fare attenzione a non sporcarlo con sostanze acide e pulirlo solo con sostante ad hoc.
Impianto elettrico e impianto idrico
Ora passiamo ad una questione decisamente più tecnica che estetica. Sempre sulla base delle norme CEI 64/08 menzionate poco sopra, sono diverse le scelte che si possono fare, anche in base alle proprie esigenze.
Ad esempio, le prese a muro, importanti per collegare elettrodomestici come il frigorifero, il forno, il forno a microonde (quelle nascoste dietro i mobili, per intenderci), devono essere installate a 30 cm da terra, poi le prese a vista vanno poste a 110 cm da terra, sopra il top a cui collegare, ad esempio, frullatori o altri accessori per cucinare. È consigliabile installare anche un interruttore bipolare così da “staccare” la corrente ad un solo elettrodomestico alla volta, in caso di problemi o guasti, senza dover togliere corrente a tutta la casa. Secondo la norma CEI 64/8 per un livello 1 si consigliano 5 punti presi, di cui 2 a vista, e 1 punto luce.
Ora passiamo all’impianto idrico. Le mandate dell’acqua calda e fredda vanno posizionate a 45 cm da terra mentre lo scarico a 30 cm. L’allacciamento del gas si posiziona, invece, a 45 cm da terra.
Posizione e scelta degli elettrodomestici
Si sa, i due elementi attorno ai quali ruota l’attività culinaria sono indubbiamente il lavello e i fuochi, che quindi non devono essere posizionati troppo lontani fra loro. La lavastoviglie, invece, va sicuramente posizionata in prossimità del lavello così da permettere un rapido passaggio delle stoviglie.
Per quanto riguarda il frigorifero, altro perno delle attività in cucina, non dovrebbe trovarsi troppo lontano dal piano cottura in modo da consentire una certa fluidità durante le operazioni gastronomiche quotidiane.
Progettare una cucina: funzionalità
Una cucina, a seconda ovviamente del budget a disposizione, può offrire diverse funzionalità extra, ad esempio, tra le più interessanti, sicuramente il rallentatore di ante, le barre personalizzabili o le immancabili luci sottopensili che donano un certo tocco stiloso all’ambiente.
Il design
Al di là degli aspetti tecnici e pratici che abbiamo analizzato fino ad ora, le cucine si differenziano fra loro anche per quanto riguarda, ovviamente lo stile e il design. Esistono infatti diverse tipologie. La cucina classica, ad esempio, offre un design assolutamente “generoso”, dai toni scuri e decisi, con, ad esempio, elementi caratteristici e tradizionali come le ante vetrate.
Decisamente diversa la cucina moderna, dai colori molto più chiari (bianco, beige o grigio quelli che vanno per la maggiore) e con uno stile più “gentile” e minimalista. Facile trovare in queste soluzioni elementi come l’isola o la penisola, superfici di nuova generazione e un importante utilizzo della tecnologia e della domotica. Un po’ a “metà strada” fra questi due design troviamo la cucina shabby chic, ovvero una cucina idealmente moderna ma che vuole proporre uno stile nostalgico e vissuto attraverso tonalità color pastello e finiture decò.
Conclusioni e consigli utili
È chiaro che gli aspetti da considerare quando si realizza una cucina ex novo, o si rimette a nuovo una vecchia, sono tantissimi. Sicuramente prima di cominciare con l’acquisto di una nuova cucina va data particolare attenzione alla dimensione dell’ambiente per evitare di adattare poi dei mobili allo spazio, mentre dovrebbe essere il contrario. Da tenere sempre in considerazione anche le norme per quanto riguarda le finestre (le aperture devono essere di almeno 1/8 rispetto all’area) e l’impianto elettrico, quindi prese e punti luce.
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2021-04-01 12:36:45