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Ristrutturare casa con la detrazione al 50%: i documenti da conservare

Fino al 31 dicembre 2021 si potrà fruire della detrazione fiscale al 50% per le ristruturazioni edilizie ma ecco la check list dei documenti da avere.
Fino al 31 dicembre 2021 si potrà fruire della detrazione fiscale al 50% per le ristruturazioni edilizie ma ecco la check list dei documenti da avere.

Ristrutturare casa permette di godere fino alla fine del 2021 della detrazione Irpef pià alta al 50% con limite massimo di spesa pari a 96mila euro per unità immobiliare. Dal prossimo anno, a patto di eventuali proroghe, la detrazione fiscale scenderà al 36% e limite di spesa pari a 48mila euro per unità immobiliare.

L’agevolazione è rivolta ai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese di ristrutturazione. Tra gli altri riguarda: i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento; i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili; gli inquilini; il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado); il convivente more uxorio. Prima di addentrarci ad eseguire lavori in casa, è bene capire che documenti occorre possedere per ottenere la detrazione fiscale che viene spalmata in dieci quote annuali di pari importo.

Detrazione per ristrutturazione: quali documenti servono

I lavori di ristrutturazione devono essere pagati con bonifico bancario o postale. Oltre alla ricevuta del bonifico, i contribuenti che eseguono i lavori sono tenuti a conservare le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero essere richiesti, infatti, dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi.

Gli altri documenti da possedere sono:

  • domanda di accatastamento, se l’immobile non è ancora censito
  • ricevute di pagamento dell’imposta comunale (Imu), se dovuta
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese, per gli interventi sulle parti condominiali
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi
  • abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessioni, autorizzazioni, eccetera) o, se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili.
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2021-05-11 11:23:59
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