Anche chi decide di effetture dei lavori in casa in maniera autonoma, senza affidarsi a delle ditte esterne, può usufruire del Bonus ristrutturazione che prevede una detrazione IRPEF al 50% fino a un limite di spesa di 96mila euro. In caso di “fai da te”, l’agevolazione fiscale prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio si applica limitatamente alle spese per l’acquisto dei materiali utilizzati e solo a specifiche tipologie di intervento, come chiarito dalla stessa Agenzia delle Entrate nell’interpello 383/2019.
Bonus ristrutturazioni: per quali lavori fai da te
Solitamente i lavori che si decide di eseguire in autonomia, quindi senza darli in appalto ad una ditta esterna, sono quelli che ricadono nella manutenzione ordinaria e nell’edilizia libera. Questo significa che non è necessario presentare SCIA, CILA o altri titoli abilitativi e permessi.
Per quanto concerne il Bonus ristrutturazione, questo spetta in caso di interventi di manutenzione ordinaria (quelli che fondamentalmente non vanno ad intaccare la struttura dell’edificio) e straordinaria (che richiedono apposito permesso o comunicazione) eseguiti su parti comuni condominiali.
Nelle singole abitazioni sono detraibili solo i lavori di manutenzione straordinaria. Ma ci sono alcune eccezioni ricadenti nella manutenzione ordinaria. In particolare gli interventi di manutenzione ordinaria che rientrano tra quelli ammessi al Bonus ristrutturazione sono:
- gli interventi sulle finiture esterne degli edifici: tinteggiature, rifacimento di intonaci e rivestimenti, riparazione di serramenti tra cui porte e finestre, riparazione e manutenzione di grondaie, ringhiere e recinzioni, l’installazione di grate, finestre e tende da sole, il rifacimento di pavimentazione esterni di balconi e così via;
- gli interventi sulle finiture interne alle abitazione: rifacimento di pavimentazioni interne, rinforzo dei solai con rete elettrosaldata o rifacimento del massetto, rifacimento di intonaci, tinteggiature e rivestimenti, riparazione o sostituzione di porte e finestre e così via;
- gli interventi sugli impianti: sostituzione di apparecchi igienico sanitari, riparazioni dell’impianto idrico, manutenzione di caldaie e impianti di riscaldamento, interventi sull’impianto elettrico e così via. In merito agli impianti va precisato che per essere a norma di legge, gli interventi realizzati dovrebbero essere seguiti da una dichiarazione di conformità, ossia un documento in cui si dichiara che l’impianto risponde ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa vigente. Questa dichiarazione va sottoscritta da un tecnico abilitato (solitamente l’elettricista o l’idraulico che ha eseguito il lavoro).
Nel caso in cui si decida di affidarsi ad una ditta o a un professionista, ricordiamo che rientrano nelle spese detraibili anche quelle sostenute per le prestazioni professionali richieste dal tipo di intervento.
Come fruire del Bonus Ristrutturazioni
La detrazione IRPEF al 50% andrà fruita in dichiarazione dei redditi, indicando nel modello 730 o Redditi i dati catastali identificativi dell’immobile su cui si sono stati realizzati gli interventi. Altro importante aspetto da ricordare è che, per fruire del Bonus ristrutturazione, è necessario pagare le spese con bonifico bancario o postale parlante, ovvero dal quale risultino:
- la causale del versamento, con riferimento alla norma, ovvero all’articolo 16 -bis del Dpr 917/1986;
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- il codice fiscale o numero di partita IVA del beneficiario del pagamento.
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2021-04-20 15:36:18