Il Superbonus 110% è una delle grandi novità fiscali che è arrivata nel 2020 con il cosiddetto Decreto Rilancio, varato dal governo italiano per aiutare il Paese a risollevarsi dalla crisi generata dalla pandemia da Coronavirus.
La detrazione fiscale che spetta a coloro che effettuano interventi di efficientamento energetico degli immobili esistenti, o di miglioramento del livello antisismico, rientranti da quelli che vengono denominati lavori trainanti, ha avuto secondo gli esperti un effetto estremamente benefico, sia per il settore dell’edilizia, sia per i contribuenti.
Grazie al Supebonus 110% e alla possibilità prevista dal decreto di ottenere uno sconto in fattura o di cedere il credito a terzi in alternatica alla fruizione della detrazione IRPEF in dichiarazione dei redditi, infatti, è possibile effettuare gli interventi di ristrutturazione edilizia praticamente a costo zero.
Visto il successo ottenuto dal Superbonus 110% si sta pensando di prorogarlo fino al 2023.
Superbonus 110%: la proroga nel Recovery Plan
La proposta è arrivata in particolare da parte delle Commissioni di Camera e Senato che attualmente stanno valutando il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ovvero del Recovery Plan che l’Italia dovrà presentare a Bruxellese entro il prossimo 30 aprile per ricevere i fondi previsti dal Recovery Fund, o meglio dal Next generation EU. Quest’ultimo è il Fondo per la ripresa con cui l’Unione Europea intende finanziare la ripresa economica post Covid-19 del vecchio continente nel triennio 2021-2023. All’Italia, che figura tra i maggiori beneficiari, insieme alla Spagna, sono destinati 209 miliardi di euro, che dovranno essere utilizzati entro 2026 per l’attuazione dei progetti di riforma strutturali previsti.
Il nostro Piano, come richiesto dalla stessa UE, ha tra le priorità la transizione verde e digitale e, secondo le stime dell’ENEA, grazie al Superbonus 110% nel 2020 i nuovi cantieri finalizzati all’efficientamento energetico e all’installazione di impianti fotovoltaici sono aumentati del +168,4%, arrivando a quota 4391, con un incremento del valore dei lavori del +160%, raggiungendo quota 491,5 milioni di euro. Sempre secondo l’Agenzia per l’Efficienza Energetica fino al 2026 il Superbonus 110% avrà un impatto stimato sul PIL pari al 3%.
Ecco perché si pensa di puntare nel PNRR anche sul Superbonus 110% per raggiungere gli obiettivi previsti dall’Unione. Per ora si tratta solo di una proposta, inserita nelle linee guida del Recovery Plan approvate dal Parlamento all’interno della Missione 2 (Green Revolution), insieme ad una sua semplificazione della procedura di accesso e ad un’unica aliquota del 75% per la detrazione delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia di riqualificazione energetica degli edifici (il classico Ecobonus).
È tuttavia altamente probabile che il Governo recepisca questi suggerimenti nel PNRR definitivo. In più, a rassicurare tutti coloro che stanno pianificando lavori sui propri immobili ci sono le recenti dichiarazioni del ministro dell’Economia, Daniele Franco, il quale ha affermato che per i progetti ritenuti strategici che non dovessero rientrare nel PNRR verranno stanziate nuove linee di finanziamento complementari al Recovery Plan.
2021-04-08 11:27:49